Nonostante il suo passato da capitale ducale, Modena però non è una città che si crogiola nella nostalgia.
Terra di motore e di buon cibo, Modena è una città dalle origini antichissime. La sua fondazione, infatti, avvenne già nel III secolo a.c., durante la prima grande campagne di colonizzazione romana delle terre a nord dell’Appennino. Non bisogna , però, credere che prima dei romani il territorio fosse disabitato: gli uomini qui ci vivono fin dalla preistoria, ed i tanti ritrovamenti di statue antichissime avvenute nel modenese lo testimoniano. A Montale, 3 chilometri a sud di Modena, è stata addirittura ricostruita una Terramara, ovvero una palafitta preistorica, sulla base degli indizi archeologici. Divenuta Libero Comune nel medioevo, fu poi dominio degli Este fino al 1860, all’Unità d’Italia. Nel 1598 divenne addirittura la capitale del piccolo ducato estense di Modena e Reggio, e questo evento cambiò per sempre la fisionomia della città. Senza contare che fu qui che Enzo Ferrari dette vita alla leggenda del Cavallino Rampante.
Fulcro della città è sicuramente Piazza Grande con la famosa Cattedrale di San Geminiano. Patrimonio UNESCO dal 1997, è una delle chiese romaniche meglio conservate al mondo, e l’unica che mantiene inalterato il suo aspetto originario. Iniziata nel 1109, fu subito un orgoglio per i modenesi, al punto che concessero il privilegio all’architetto Lanfranco e allo scultore Wiligelmo, di immortalare i propri nomi su lapidi in facciata. Onore rarissimo per l’epoca. Al suo fianco spicca lucente la Ghirlandina, il bianco campanile del duomo, il vero simbolo di Modena. La piazza è circondata dal Palazzo Comunale, da sempre il centro dell’amministrazione, sia del Libero Comune, sia del Ducato, sia dopo l’Unità. A chiudere la piazza, sfondo ideale sulla via Emilia, è la Chiesa del Voto, dalle plastiche forme barocche, fatta erigere dal duca Francesco I come ringraziamento per la liberazione dalla peste del 1630.
Come accennato, gli Estensi trasformarono la città dopo che Modena divenne la capitale del loro ducato. Fu qui che trasferirono la loro ricca collezione di artenel 1598, dopo la perdita di Ferrara. Ciò che non si è disperso nel corso dei secoli, si può osservare nella Galleria estense, uno dei maggiori musei italiani. Come, ad esempio, lo splendido busto di Francesco I, uno dei massimi capolavori di Gian Lorenzo Bernini. All’incessante attività del duca Francesco I si deve anche la lussuosa dimora degli Este: il Palazzo Ducale, oggi sede dell’Accademia militare. Questa sfarzosa reggia, aperta al pubblico solo in orari e giorni specifici, rivaleggiava in lusso con le più importanti corti europee. La Chiesa di San Domenico, proprio accanto al palazzo, era la cappella privata degli estensi. Tutto al suo interno rispecchia il complicato cerimoniale di corte per la messa.
Come per ogni casata europea, anche gli Este avevano a Modena il proprio pantheon, dove trascorrere il riposo eterno, dopo la morte. In principio era la Chiesa di Sant’Agostino, accanto alle Gallerie estensi, il cui ricco apparato barocco testimonia l’importanza del luogo. In seguito divenne la Chiesa di San Vincenzo, dove, nonostante i danni della seconda guerra mondiale, ancora si può vedere la ricchezza e importanza delle decorazioni, oltre ad un dipinto del giovane Guercino. Da non perdere sono i molti complessi scultorei rinascimentali custoditi nelle varie chiese della città. Modena dette i natali a due scultori di rara abilità: Guido Mazzoni e Antonio Begarelli. Le loro statue sono il più alto raggiungimento tecnico del Rinascimento emiliano. Gruppi scultorei come la Madonna della pappa nella cattedrale, dall’accentuato e sorprendente realismo, rimangono tra le più belle opera in terracotta di tutto il Quattro-Cinquecento italiano.
Nonostante il suo passato da capitale ducale, Modena però non è una città che si crogiola nella nostalgia. Il contemporaneo, infatti, ha un posto importante nel cuore della città. A cominciare dalle Gallerie civiche, ormai punto di riferimento mondiale per quel che riguarda l’arte fotografica. Oppure il curioso Museo della figurina, voluto da Giacomo Panini, che racconta proprio la storia delle figurine protagoniste dell’infanzia di tutti noi. Senza dimenticare, poi la Casa-Museo di Enzo Ferrari, dove si ripercorrono le gesta dell’uomo che fondò la mitica Scuderia Ferrari. Per rilassarsi, invece, Modena colpirà per i suoi parchi pubblici, come il Giardino ducale, il grande parco privato degli estensi, oppure il Novi Ark, dove si può passeggiare tra i resti archeologici dell’antica Mutina.
Insomma, una città che, sebbene a prima vista possa sembrare un po’ fredda, in realtà offre molto a chi ha la pazienza di scoprirla.
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